20/03/14

120 giorni dopo


Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero. La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui passi già fatti, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito.
(da Viaggio in Portogallo J. Saramago)


Ci siamo. Questo post si è pubblicato automaticamente, mentre noi ci troviamo in aereo tra l'Arabia Saudita e il Mar Mediterraneo, ma non potevamo dimenticarci di fare un'ultima foto ricordo. Lo scatto al centro del collage è la primissima foto fatta a Bangkok la prima sera (appena siamo riuscite a smettere di piangere), le altre sono di poche ore fa. Notate qualche differenza? 

Mettete su l'acqua e buttate gli spaghetti, stiamo arrivandoooooo!!!



Walk with us,
Anna

18/03/14

Il detersivo degli dei



Siamo agli sgoccioli, in tutti i sensi. Tra meno di 24 ore saremo in aeroporto con il nostro biglietto: direzione Casa. Al momento ci godiamo la nostra ultima sera qui, lavando le ultime cose e regalandoci una cenetta con i fiocchi. Ma vi lasciamo con il nostro ultimo video, che per capirlo così com'è va visto dopo questo video.
Buona visione!







Walk with us,
Anna

I templi di Bangkok


Breve riassunto delle nostre 3 intense giornate di esplorazione di Bangkok. Non c'è molto da dire. Temperature infernali e affollamento costante non hanno giocato a favore, ma è stato divertente andare alla ricerca di piccoli templi nascosti ma ugualmente interessanti, o musei poco frequentati ma incredibilmente tecnologici. Se poi ci mettiamo gli autisti di tuk tuk che volevano darci indicazioni (e magari fare qualche soldo) per i posti maggiormente turistici, convinti che ci fossimo perse; e se aggiungiamo anche l'inevitabile scontro con una delle poche manifestazioni superstiti, bè direi che ne è valsa la pena di tornare!!

Una curiosità: avete mai pensato ai visi delle statue del Buddha?! Noi credevamo fossero tutte uguali, si certo ci sono diversi Buddha nei diversi Paesi, più o meno grasso, con le mai messe così o così, ma quando abbiamo visito centinaia di statue in fila è stato tutto molto chiaro.
Ve ne mostriamo solo alcune, ma le differenze sono evidenti e non si possono certo confondere l'una con l'altra, sebbene le vesti e il colorito dorato possano confondere le idee. Interessante scoperta.




Walk with us,
Anna

Macedonia esotica


Ricordate l'ultimo post?! Sulla meravigliosa scoperta di un nuovo frutto, il Plum Mango? Bé Bangkok ci ha stupito di nuovo, incredibilmente. E se prima abbiamo dovuto fare 5passi verso sinistra per trovarlo, questa "Macedonia Esotica" era parcheggiata proprio sotto casa. 
Mango e ananas sono vecchie conoscenze, ma il Guava e la Rose Apple sono state dolcissime scoperte.
Il Guava è quel frutto verde che vedete nella foto, che sembra una mela, ma non lo è. Dolcissimo e croccante ha un sapore unico e una consistenza da "zucchina cruda. Ma chi ha mai assaggiato una zucchina cruda?" (Cit. Gloria). Invece la Rose Apple è quel frutto dalla buccia rossa e bianco all'interno; assomiglia moltissimo all'anguria sia per il gusto zuccherino e acquoso che per la consistenza. Infatti a me non è piaciuto.

Diventa difficile trovare le parole giuste per continuare a raccontarvi le nostre avventure in questa stanza con gli zaini da fare e le preoccupazioni per il viaggio. Ma non temete, altri aggiornamenti più tardi.



Walk with us,
Anna

17/03/14

Auguri a una persona speciale!



Non ci sono parole per esprimere quanto questa donna abbia fatto per noi, soprattutto per me. Così le facciamo i nostri più dolci auguri alla Soul Walkers, ritraendola nella sua "posizione Skype". Grazie!


Walk with us, 
Anna


15/03/14

Back to Bangkok


Siamo tornate! Un pò impaurite dai ricordi, ma cariche di esperienze che non ci fanno temere più nulla. Grazie "ai polacchi", grazie a tutte le persone incontrate, ai corsi di cucina, al clima mai ostile e grazie anche alle manifestazioni politiche, cominciate al nostro arrivo e terminate al nostro ritorno.
Il molti ci avete fatto i complimenti per il nostro coraggio e il nostro "sorriso sulle labbra", ma in realtà è qualcosa che abbiamo sentito di dover fare, noi non avevamo scelta, il bivio era già segnato sul nostro cammino, la vita avrebbe preso comunque una piega diversa, partire o non partire non includeva l'opzione tornare-alla-vita-prima-del-progetto, sebbene per certi versi questo viaggio ci abbia portato anche momenti difficili e situazioni critiche.
Siamo agli sgoccioli, amici miei, e per quanto triste, l'idea di tornare a casa ci carica tantissimo. Personalmente sono stufa di non fare nulla, abbiamo viaggiato, certo, ma ora ho voglia di "costruire" qualcosa, applicare le conoscenze e condividerle di persona, trasformare l'esperienza in qualcosa di produttivo, tornare a essere attiva e a riscoprire casa con questo nuovo "bagaglio".
Io sono partita per smussare i mie spigolosi angoli, Gloria per nuove ispirazioni, entrambe con un bel pò di incoscienza nello zaino, ma siamo brillantemente sopravvissute. Cosa chiede di più?




Walk with us,
Anna

Plum Mango


È proprio nel momento in cui credi di aver già visto tutto che BAM, il mondo ti sorprende e ti sconvolge di nuovo, con qualcosa di totalmente diverso, con quella cosa che prima non immaginavi nemmeno e ora ti sembra impossibile aver vissuto senza conoscerla. 
Noi abbiamo assaggiato davvero di tutto, soprattutto per quanto riguarda la frutta (per gli spiedini di scorpioni mi spiace ma per quelli passo), e ormai pensavamo di aver chiuso la lista, e invece ecco che spunta, proprio sotto casa questa perla arancione. "Un chilo, grazie". "Sicure? Un chilo?". "Si si, un chilo". 
Ma un chilo di che? Non lo sapevamo minimamente. Sullo scatolone c'era scritto Plum Mango e bastava, ci avrebbe semplificato di molto le ricerche per questo post e la parola mango era sicuramente un punto a favore.   Certo sapere che Plum significa prugna ci avrebbe fatto risparmiare anche il fiato e mezzora di fiumi di parole su gusto e consistenza, peggio del più severo sommelier.
In breve: piccolo frutto dal colore ambrato, con una buccia resistente e commestibile (come la prugna) ma dal sapore un pò aspro ed esotico (come il mango). Inutile dirvi che ci ha fatto impazzire. 

VOTO: 7




Walk with us,
Anna

14/03/14

Certe volte capita...

A Sukhothai abbiamo passato le più belle e le più brutte giornate di tutto il viaggio. Le rovine e la cittadina erano stupende, mozzafiato e la gente era davvero molto cordiale e socievole, ma il caldo e le notti insonni ci hanno prosciugato ogni singola goccia di energia di cui disponevamo. Ci svegliavamo solitamente verso le 6:00, presa la bici ci perdavamo tra le strade della vecchia Sukhothai con il sole ancora basso e nessun turista in giro, poi versi le 10 facevamo ritorno e ci rifugiavamo nel nostro ristorante preferito per colazione e per buona parte del primo pomeriggio: scrivendo, disegnando e  guardando le orde di turisti cuocersi sotto il sole da 34gradi.
Questo ha fatto si che nascesse un certo legame tra noi e lo staff del locale, tanto che ormai sapevano prima di noi cosa avremmo ordinato; ma al nostro ultimo giorno sono state loro a chiederci qualcosa: scrivere un cartello in inglese per il nuovo lavandino in sala (di cui abbiamo visto tutta la costruzione). Potevamo esimerci?! Certo che no.. E così un pezzo di noi è ora appeso in un piccolo locale tra la vecchia e la nuova Sukhothai in Thailandia.




Walk with us,
Anna

13/03/14

..: Bangkok :..

Mappa della provincia di Bangkok by Iö
Avete presente quelle sensazione che avete provato la prima volta al mare? Siete entrati in acqua, avete annusato l'aria, che puzzava un pò di pesce e sale, avete sentito l'acqua bagnarvi la pelle e avete rabbrividito per la temperatura più fredda del previsto. Avete cominciato a prendere confidenza con l'ambiente, a giocherellare disegnando con il dito sulla superficie liquida e proprio nell'istante in cui vi eravate ambientati una onda un pò più decisa delle altre vi è passata sopra la testa, vi ha letteralmente sommerso e voi, nel panico, avete perso la cognizione delle spazio, non potevate più respirare e solo quando lei ha deciso di smettere giocare con voi vi ha abbandonato a riva. Ne siete usciti devasti e mezzi morti.
Ma dopo un pò, quando quella paura si era allontana dalla vostra mente e dal vostro presente avete riprovato. Vi siete immersi di nuovo e questa volta siete stati attenti, e l'avete vista arrivare, con la coda dell'occhio, quell'onda pazzerella che si stava avvicinando. Vi siete preparati e l'avete domata. Vi siete fatti attraversare, come fanno le boe al largo. E appena passata, ancora con l'adrenalina nel sangue vi siete guardati indietro. E avete sorriso vedendo quel povero ragazzino che travolto e quasi senz'aria ansimava sul bagnasciuga.
Bè Bangkok è il mare e noi tentiamo di nuotare seguendo l'onda e a volte lasciandoci sommergere. Ma di notte, nei nostri letti, con il rumore della città che pian pian si spegne ci ritroviamo a citare quelle parole imparate a memoria tanti anni fa:

[...] Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio: 
e il naufragar m'è dolce in questo mare. 

"L'infinito" - Giacomo Leopardi 

Bangkok è un pò come la storia dei fantasmi che se ci credi li vedi. E se non ci credi non li vedrai mai. Devi crederci davvero, sinceramente prima di poterli vedere, e a quel punto non ti serve vederli perché già ci credevi. E Bangkok è così, se hai paura non l'apprezzi. È un caos completo di persone macchine moto autobus e tuktuk, di odori e rumori, di lingue sconosciute e sapori piccanti, ma la paura non ti passa perché Bangkok si calma, ti passa perché hai deciso di non farti travolgere, perchè hai scelto di viverla a tuo modo con i tuoi ritmi. E quando non hai più paura, Bangkok non spaventa più e diventa un caotico e luminoso centro cittadino di poco più di 8 milioni di persone.

La parte più difficile? Farsi passare la paura quando non hai nessuno da incolpare per la situazione in cui ti trovi. E io in quei primi giorni di viaggio non pensavo che a questo, non avevo nessuno con cui prendermela e nessuna via d'uscita alternativa, me l'ero cercata e aveto trascinato come me anche Gloria. Sembrava sbagliato essersi messe in una situazione tanto complicata, intenzionalmente, ma è stata la cosa migliore che avessimo mai potuto regalare a noi stesse.




Walk with us,
Anna

12/03/14

Lemongrass


Della Lemongrass ve ne abbiamo già parlato fino allo sfinimento, di quanto ci piace e di quanto fa bene, ma oggi vogliamo mostrarvi un'altro aspetto di questa meravigliosa pianta. Infatti da quando una decina di bulbi vivono con noi abbiamo notato una velocità di crescita senza precedenti; all'inizio pensavo fosse Gloria a metterci le mani e a far casino, al suo solito, ma dopo questo test, non ho più avuto dubbi.
Inutile annoiarvi con ulteriori parole ecco i due video fatti a 24 ore di distanza.








Fortuna che le diamo solo acqua..




Walk with us, 
Anna

11/03/14

Street food: Khao Niaow Ma Muang

Inutile dirvi che il disegno per quanto sembri impossibile non è una foto, ma l'ennesimo "disegno iperrealistico" di Gloria"

Lo abbiamo scoperto in Laos, ne abbiamo fatto indigestione a Chiang Mai, e ora non riusciamo più a smettere. È in assoluto il nostro dolce preferito del Viaggio. Lo abbiamo mangiato al ritorante e in scatole di polistirolo, con riso viola o con il gelato, con il cucchiaio e con la forchetta, a colazione o dopo cena. Ma non importa, ci è sempre piaciuto. Semplicissimo, leggero, gustoso e dolcissimo, è   impossibile resistegli: si tratta dello Sticky rice con il mango.
L'unica cosa sensata è pubblicarvi la ricetta, che potete fare a casa. L'unica differenza è nella cottura del riso che qui avviene al vapore.

INGRADIENTI PER 4 persone:

250 gr riso glutinoso
400 ml circa di latte di cocco
acqua q.b.
50 gr zucchero
2 mango
(pizzico di sale)

PROCEDIMENTO:
Mettere il riso in un contenitore e coprirlo d’acqua. Lasciarlo in ammollo per almeno 4 ore, meglio se per una notte intera.
Ora mettere il riso in una casseruola con la medesima acqua. Aggungere tanto latte di cocco quanto ne sevre per coprire il riso di circa 1 cm.

Portare ad ebollizione a fuoco medio. Preso il bollore abbassare al minimo e lasciare cuocere per 8-10 minuti semi-coperto. Verificare la cottura e togliere dal fuoco.

Nel frattempo tagliare il mango a julienne o a cubetti a piacere. Conservare in frigo.

Ora, in una casseruola mettere il restante latte di cocco con lo zucchero scaldarlo finché lo zucchero non sarà completamente sciolto (e aggiungete un pizzico di sale).

Versare questo composto ancora caldo, sul riso e mescolare bene fino al completo assorbimento.
Comporre il piatto e servire!



Eat with us,
Anna

10/03/14

Scatti a Sukhothai

Una foto impossibile: sembra quasi che abbia fatto queste due foto in due stagioni diverse, invece sono solo due scatti dello stesso canale presi da un piccolo ponte a Sukhothai.


Facendo le sceme a Sukhothai


Scatti in volo


Piccolo collage delle bellezze all'alba nei dintorni di Sukhothai (poco visitati dalle masse di turisti)

08/03/14

Una stazione degli autobus

Oggi, solo oggi riesco a trovare le parole (e le foto) per parlarvi del mezzo di trasporto che maggiormente abbiamo usato in questo viaggio: l'autobus. Difficile, quasi impossibile parlarne obiettivamente  senza coinvolgere le paure, i malesseri e la noia provate nelle interminabili ore che separavano la partenza dall'arrivo. Ma dobbiamo dire che anche grazie a Lui, ora, un viaggio per l'Italia di 7 ore in treno, con 2 di ritardo non ci spaventa più molto, anzi sarà piacevole lasciarsi cullare dai sicuri binari di Trenitalia.
I numeri li conoscete già dal mio precedente post, naturalmente quelli non sono gli unici spostamenti fatti, ce ne sono stati di peggiori e di migliori, ma certo vi da un'idea abbastanza chiara del quadro generale. Per questo oggi non voglio parlarvi degli autobus nello specifico, ma piuttosto delle Stazioni degli autobus. Ne abbiamo viste davvero tante, e nessuna, in nessun caso era uguale all'altra. Alcune erano solo un parcheggio, altre una vecchia pista di atterraggio adibita a parcheggio, altre ancora erano in mezzo al nulla e sembrava impossibile che si fosse un mondo oltre la cancellata di sicurezza. Ma qui, in Thailandia è tutto perfettamente e rigorosamente organizzato, conoscono il turista da molti più anni degli Stati confinanti e questo li ha portati anche ad organizzare più efficientemente i loro trasporti locali.
Le foto che vedere qui sopra sono prese dalla stazione degli autobus di Chiang Mai, una delle città più popolose del nord della Thailandia; qui ci sono due grandi strutture principali, che servono le diverse destinazioni, ma le compagnie che forniscono il servizio di trasporto sono ben più numerose, infatti ogni ufficio ospita una società, e orari e destinazioni sono in bella vista sui vetri delle porte. C'è solo l'imbarazzo della scelta.
Difficile non cadere trappola della prima segretaria, che sporgendosi dal suo "balconcino" ti urla: << Where do you go?>>
Dettaglio conclusivo ma rilevante: gli orologi sono pochi e ben nascosti, ma l'autobus parte sempre in orario...

Ps. Le cabine del telefono sono funzionanti e utilizzate, sebbene moltissimi abbiano comunque il cellulare.
Pps. I pickup rossi che vedete in una delle foto, sono i loro "taxi-collettivi", li prendi per farti portare a destinazione, ma può sempre caricare qualcun'altro se va nella stessa direzione.



Walk with us,
Anna

07/03/14

Sukhothai - สุโขทัย

Un pò per caso e un pò perchè eravamo di strada abbiamo deciso di fermarci a Sukhothai e alloggiare nella città vecchia. Non potevamo immaginare di trovare un posto tanto suggestivo e ricco di storia come questo. Ci siamo sentite un pò come all'inizio del nostro viaggio, quando fresche dallo shock di Bangkok visitammo Angkor, in Cambogia; e oggi, a tre mesi di distanza siamo di nuovo pronte con lo zaino in spalla a farvi ritorno, e a sfidare nuovamente la caotica Città degli Angeli. E nemmeno a farlo apposta Sukhothai in lingua thai vuol dire "Alba della Felicità".
Sukhothai è la prima in ordine cronologico delle tre capitali del Siam e le sue rovine risalgono al XIII-XIV sec. La città antica, a 12km da quella odierna è circondata da una serie di fossati che ne delimitano i confini all'interno di un quadrato di due chilometri per lato, ma le rovine sono sparse anche in tutta l'area circostante. Sebbene la temperatura ci abbia costrette ad alzarci all'alba (un caso?!) per visitare tutte le sezioni del parco, questo non ci ha impedito di tremare davanti alla magnificenza di queste mastodontiche costruzioni centenarie e apprezzare anche i siti meno battuti.
Non c'è cosa che odio di più del contraddirmi, ma qui ho dovuto concedermi due minuti, di nuovo eccezionalmente per questo video, non per capriccio come l'ultima volta, ma perchè la Bellezza, quella con la B maiuscola (che non è quella degli Oscar) va colta e adorata anche in un semplice video come il nostro in paio di strettissimi minuti.








Walk with us,
Anna

06/03/14

Cooking Class a Chiang Mai


È splendido trovare esattamente quello che avresti voluto se lo avessi saputo. Ed è un pò quello che ho provato io quando sono risalita sul pickup per tornare da Gloria, il giorno del mio ultimo e indimenticabile corso di cucina alla "Sammy's Cooking Class". Non mi aspettavo nulla nello specifico, ma erano quasi tre mesi che attendevo questo momento, da quando quella ragazza americana conosciuta al primo corso di cucina in Cambogia me lo consigliò, ed esserci finalmente era già di per se un gran risultato.
Sapevo sarebbe stato l'ultimo corso dei quattro in programma (uno per ogni Stato) e per questo ci tenevo a finire in bellezza, ma sapevo anche che i miei standard si erano alzati di parecchio dopo l'ultimo al "Tamarind Restaurant" e non potevo aspettarmi di più. E naturalmente mi sbagliavo. Sammy è stato molto più che un insegnante, ci ha accolti in casa come suoi ospiti ci ha fatto sentire graditi e unici in questa abitazione senza mura* in mezzo alle risaie con un meraviglioso orto/giardino dove si poteva trovare tutto il necessario per qualunque piatto nel menù: dalle piante di banane, peperoncini, cocco e pomodori alle spezie e alle piante di Pandan, le cui foglie servono a impacchettare e cuocere uno speciale piatto a base di pollo.

La mia postazione
I menù che scelsi era semplice e molto classico, ma era quello che desideravo imparare da mesi: Green  Curry Soup, Pad Thai, Spring Rolls e Sticky Rice with Mango. Il perfetto pranzo thailandese, da mangiarsi (più o meno) tutto contemporaneamente. Non vi dico la gioia di aver preparato un buon Pad Thai con pochissimi ingredienti e in 5minuti in un Wok (vedi foto sezione in alto a dx) dove mentre cuocevo gli spaghetti potevo tenermi le uova al caldo nello stesso momento, non potevo a credere a quello che stavo facendo.
E che dire degli Spring Rolls (foto in basso a sx), facilissimi e deliziosi; ma  è certamente con lo Sticky Rice che ho espresso tutta la mia creatività in cucina (foto in basso a  dx). Il corso era perfettamente organizzato: portate principali per prime, grosso lavoro e tanta resa, poi siesta per un paio d'ore sulle amache sparse nel giardino e poi merenda con l'antipasto e il dolce. Sorprendete e indimenticabile. Ho passato davvero 9 splendide ore.

Cespugli di Lemon Grass da Sammy
Ma non è finita qui perchè Sammy mi ha fatto il regalo più grande che potessi mai ricevere in tutto il viaggio. Infatti sono parecchie settimane che ho realizzato che uno degli ingredienti che più di tutti non potrà mancare nella mia cucina è la Lemon Grass. L'ho cercata in tutti i mercati del Laos ma nulla da fare, i semi sono impossibili da trovare, allora ho chiesto a Sammy se magari in Thailandia li vendessero, ma anche lui mi ha risposto negativamente. Così ero fregata, non sapevo più cosa fare. Ho già chiesto a casa se potevano  piantarne un pò prima del nostro ritorno, ma sembra che la Lemon Grass non sia proprio Citronella ma si tratti dell' Erba Luigia che si usava in cucina decine di anni fa. Quindi non potevo che insistere con Sammy, e chiedere a lui, il grande esperto cosa potessi fare. Non si è fatto pregare oltre, ha preso un coltello e un sacchetto e me ne ha tagliati una decina di bulbi.
Ora vivono con noi, ce ne prendiamo cura, e speriamo davvero riuscire a portarli tuttisani e   salvi a casa. C'è solo un piccolo problema: crescono circa 2cm in 24h; lo so che sembra impossibile, ma abbiamo fatto tutti i test e credo che quando riapriremo gli zaini una volta arrivate a casa troveremo una foresta al posto dei vestiti





* tutta la struttura in realtà è un grande salone con un tetto. È tutto adibito ai corsi di cucina, che ormai fa da 10anni. Loro dormono in una piccola porzione della casa o forse in quella tenda che ho visto in giardino. L'unico ad avere i quattro muri è il bagno, ma per quello manca il tetto (vedi foto).





Walke with us,
Anna

05/03/14

Templi a Chiang Mai


Siamo ormai quasi al termine del nostro viaggio e siamo un pò a secco di energie ma anche di soldi quindi cosa si può fare di gratis in una delle più grandi città del nord della Thailandia?
Ma visitare templi, no?!
Ed è quello che mi ha costretto a fare Gloria per due interminabili giorni, e sulla cartina non erano nemmeno tutti segnati e spuntavano come funghi man mano che avanzavamo. Sono strutture bellissime, i colori e le decorazioni sono davvero uniche e particolareggiate, ma dopo quattro mesi in realtà ti sembrano un pò meno uniche e un pò più tutte uguali. E allora mi è venuta in mente un'idea: eccezionalmente il VIDEO dei Templi sarà di due interi e interminabili minuti così potrete apprezzare le bellezze, tutte le bellezze dei templi che abbiamo visitato e magari anche un pò della mia agonia*.




* spero abbiate colto l'ironia. Senza Gloria certamente non avrei mosso un dito con quelle temperature e dopo i 100 giorni di viaggio, ma ho apprezzato ogni istante e ogni dettaglio. 
Ko Pun Kaa Gloria!!




Walk with us,
Anna

04/03/14

Street food: Sticky rice in Bamboo tube


Per questa meravigliosa scoperta dobbiamo ringraziare Alessandra, una professoressa di italiano a Melbourne, incontrata per caso in Laos. Fu proprio lei a raccontarci di questo riso colloso nel bambù appena scoprì la nostra predilezione agli assaggi dei "gusti locali" (a lei dobbiamo anche la cotica di bufalo essiccata e fritta). Di riso e risi ve ne abbiamo parlato tanto, forse perchè ne abbiamo mangiato davvero davvero tanto, ma questa è una novità. Una variazione sul tema che ci piace, soprattutto nel packaging.
Si certo è sempre riso con qualche fagiolo nero, ma per noi europei con la fissa per il green e  l'ambiente questa é proprio una perla dell'ecologico: riso in una canna di bambù,  che fa da padella e anche da contenitore. E poi praticissimo da trasportare: leggero, non unge e non sporca.
Si può trovare un pò dappertutto, alle fermate dei bus, ai mercatini della sera e all'entrate dei musei, l'unico problema è acquistarlo, perchè non scrivono che cos'è essendo fin troppo ovvio, per loro; quindi o ti butti e provi se no niente. Ed è un vero peccato non provarlo.




Walk with us,
Anna

03/03/14

Black Houses & White Tample


Sono nuovamente costretta ad abbandonare il nostro argomento proferito per parlarvi di due opere davvero uniche nel loro genere che abbiamo visitato a Chiang Rai. Due artisti con un'idea comune: stupire con il colore, uno ha scelto il bianco l'altro il nero. Si tratta delle Black Houses, o Case Nere e del White Tample, il Tempio Bianco. 


Le Black Houses sono opera dell'artista tailandese Thawan Duchanee, anche se più che di opera si tratta della sua residenza che ha trasformato in un museo aperto a tutti (ingresso gratuito). Il complesso si estende su una vasta area con numerose costruzioni ognuna unica nel suo genere, tutte rigorosamente nere. I mobili e gli oggetti che si trovano all'interno dei vari edifici sono tutti più o meno legati al mondo animale come conchiglie, pelli, ossa e teschi, ma non mancano manufatti come tamburi barche e magnifici lavori di intaglio nel legno. Il progetto è degli anni novanta ma è in continua evoluzione.


Il White Tample (Wat Rong Khun) è completamente diverso, ma allo stesso modo molto simile nel concetto di fondo. Infatti qui parliamo di un vero e proprio tempio, uno dei più suggestivi di tutta la Thailandia, nel quale si contrappongono i mali del mondo moderno (l'alcool, Bin Laden, Konfu Panda, Spiderman, Superman e Neo di Matrix) al Buddha. Il gesso bianco con cui è costruita tutta la struttura, in costante manutenzione è impreziosito da migliaia di tessere a specchio che ne illuminano ogni piccolo dettaglio. Il Tempio è opera del pittore e architetto Ajam C. Kositpipat, maestro di Duchanee, che ha cominciato nel 1997 con la struttura principale, ma ne prevede la completa conclusione solo nel 2070.






Ps. Nel video, si ci sono due italiani e il dialogo che si svolge è più o meno questo:
     "Avvicinati dai!!"
     "No basta!!!!!"
     "Ma dai su..."
Per chi non volesse perdersi nemmeno una parola vi lascio il VIDEO originale


Walk with us,
Anna

Travel Art: Chiang Rai

Teschio di bufalo. Ispirato dalla visita alle Black Houses.

Statuetta di Buddha in un'originale contesto scenico alle Black Houses  


02/03/14

La Treno-Biblioteca


Davvero curiosa e doppiamente utile: si ha una biblioteca luminosa e originale e allo stesso tempo si riutilizza un mezzo ormai inutilizzabile. Direi che è geniale. E l'ultimo vagone (quello dove Gloria sta sfogliando il libro) è una saletta per i bambini con un grande tappeto dove potersi sedere e leggere per terra. Fosse per me metterei anche dei tavolini fuori da ampliare lo spazio e godersi il sole con un bel libro. E sono certa che in Italia non avremmo molti problemi a trovare qualche vecchio treno, anzi. 
Unica pecca il sole che la fa diventare un vero forno in certe ore della giornata, ma qui hanno risolto con ventilatori, aria condizionata e una meravigliosa pianta che fa ombra.



Walk with us,
Anna

01/03/14

100 GIORNI


Nelle giornate importanti e alle feste di compleanno c'è sempre qualcuno, spesso lo zio simpatico, quello dalla battuta facile e con pochi capelli, che al momento del brindisi si alza in piedi, richiama l'attenzione e urla gli auguri al festeggiato dicendo:
<<CENTO DI QUESTI GIORNI!!>>
come a voler sottintendere la speranza di una vita longeva e ricca di successi. 
Noi però quei 100 Giorni, proprio quelli lì che si augurano a tutti li abbiamo già raggiunti, oggi. Oggi sono cento giorni di Viaggio*, cento giorni nel Sud Est Asiatico, cento giorni di gioie e paure, di ricerche e scoperte. E quindi noi festeggiamo!!

Cos'altro allora potremmo augurarci in questa giornata speciale? Certamente di trovare un favoloso lavoro, che ci faccia mettere in gioco tutte e le nostre abilità e rispecchi le nostre passioni, che ci paghi e appaghi molto, e se non fosse così almeno che ci fornisca il capitale per il prossimo viaggio. E naturalmente non dimentichiamo il cuore, un nuovo amore che sia uomo o cane non importa (entrambi meglio di no!). E poi la felicità, la salute, l'affetto della famiglia, eccetera eccetera.. Ma queste sono cose che abbiamo già. Caspita, non si è mai abbastanza grati per le fortune che si hanno, quindi ci auguriamo questo: di poter sempre vedere il bicchiere mezzo pieno e di berlo in dolce e allegra compagnia, che sia Soave o birra Lao lo scopriremo solo nei prossimi, futuri, secondi 100 giorni.





Walk with us,
Anna



* Non di vacanza. Perché "dalla vacanza si può anche tornare. Dal viaggio... Mai" (Wandering Wil)

Travel Art: infradito con calzini


Dopo una breve ricerca su internet non ho ricavato alcuna info utile/ufficiale, quindi non mi resta che fare di testa mia e ragionarci su con voi. Innanzitutto l'argomento: stiamo parlando delle infradito con calzini, cosa nemmeno da pensare per chi è nato e cresciuto in Italia, dove la moda è sacra (e la Chiesa un pò meno), ma qui sembrano un must, allo stesso livello di andare in giro in pigiama durante le ore del mattino e/o con le pantofole del coniglietto Tippy in motorino. 

Sono indubbiamente brutte, e se poi si pensa alla totale indifferenza di qualunque tipo di sensato abbinamento la frittata è bell'effatta. Ma la comodità è comprensibile e in parte giustifica tale "scelta stilistica"; infatti dovendosi togliere le scarpe molto spesso per entrare in negozi, templi e case sarebbe (e lo è!) molto scomodo mettere e togliere un paio di scarpe con i lacci, e allo stesso tempo stare senza calzini tutto il giorno trasformerebbe i piedi in nere e terrose estremità.
Che dire. Qui è così e nessuno se ne preoccupa molto, come è giusto che sia. È pratico e comodo. Punto. Inoltre se vi capita, come spesso capita, un incontro come quello nel disegno qui in alto, bè il calzino non ti salverà, ma almeno ti concede quella illusoria sicurezza utile per muovere il piede in un'altra direzione e dartela a gambe levate. Magari senza infradito.




Walk wih us,
Anna

28/02/14

Alcuni tratti.. dal passato



Ci sono foto e video che per varie, inspiegabili ragioni non ho mai pubblicato, ma mi spiaceva non rendervi partecipi di proprio tutto tutto quello che è il nostro Viaggio (non è una vacanza!!!).
In alto potete vedere alcune foto del Laos, nella parte superiore e del Vietnam nella parte inferiore, la bellezza è davvero in ogni piccola cosa, se la si osserva con attenzione. 
Poi ho anche alcuni video. Piccoli spezzoni, niente di elaborato, ma credo comunque apprezzabili perchè al pari di quel senso si immedesimazione che proviamo quando guardiamo la televisione il video vi fa volare la mente dentro lo schermo e fuori dalla vostra stanza.




Breve ripresa della vista dalla nostra Guest House, Viradesa sul Mekong. Davvero un posto speciale.



Tutte le riprese hanno un dietro le quinte, ma noi abbiamo deciso di farvi vedere proprio tutto. Anche Anna che tenta di reggere due biciclette in discesa mentre Gloria riprende il paesaggio meraviglioso e mozzafiato del Laos. Cosa non si fa per l'arte e l'informazione?!





Per i malfidenti e per chi ancora lo credeva impossibile eccovi la prova inconfutabile che qui il motorino é "familiare". E non state tanto a sottolineare il casco si, il casco no. Sono davvero persone stupende, guardate il sorriso sui loro visi, avete mai visto niente del genere a Verona?
Speriamo solo che non si siano schiantate all'incrocio successivo.






Walk with us,
Anna